Incendi boschivi e l’inettitudine dell’amministrazione comunale
Il nostro candidato Sindaco Piero Vanni ha già espresso la nostra posizione sulla questione degli incendi boschivi, ma è nostra abitudine approfondire la tematica a prescindere dalle dichiarazioni della campagna elettorale in corso.
Ribadiamo l’incapacità della pubblica amministrazione di fronteggiare adeguatamente un problema la cui escalation distruttiva sta innescando un processo di degradazione dell’intero ecosistema, proprio ora che, con la crisi climatica in atto, abbiamo bisogno più che mai del patrimonio naturale.
Dopo anni di (mal) governo, l’unica abilità di questa amministrazione è la declamazione strombazzante ed inconsistente del… nulla, vista la stagnazione, o, meglio ancora, il peggioramento della situazione generale.
Nel caso specifico, sono ben quattro anni che denunciamo alla pubblica opinione la grave carenza di un piano a tutto tondo di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. Ma, ribadiamo, allora come oggi, l’unica attività in cui i politici che ci hanno governato finora si distinguono egregiamente, è quella dell’annuncio reboante e fine al consenso elettorale, come quando, nell’agosto del 2017, mentre i roghi stavano devastando le nostre colline, il sindaco Nicola Procaccini si esibì alla cittadinanza con frasi enfatiche e promesse rimaste disattese del tipo: “Per ogni albero appena bruciato faremo rinascere un bosco!”.
E che dire dell’annuncio, sul sito comunale, dell’8 luglio scorso in cui, sindaco e assessore all’Ambiente, con l’aria soddisfatta di chi è convinto di aver dato il meglio di sé, hanno proclamato l’approvazione del nuovo protocollo d’intesa sul servizio di prevenzione e avvistamento degli incendi boschivi? Peccato che gli avvenimenti immediatamente successivi ne abbiano dimostrato il fallimento! Eppure, a pochi giorni dal disastro in cui sono andati in fumo decine di ettari di vegetazione, in parte inclusi nel Parco Naturale dei monti Ausoni, il primo cittadino ha avuto l’ardire di vantare con una certa nonchalance mista a soddisfazione, la buona riuscita delle operazioni di prevenzione e avvistamento. Semplicemente meraviglioso!
Ora, date queste premesse, ci sembra oltremodo ragionevole preoccuparci e chiederci:
- è stato dato seguito al “Piano Regionale di previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi (deliberazione regionale n. 270 del 15/05/2020)?
Quindi, ai sensi dell’art. 12 del codice della Protezione Civile:
- ha il Comune provveduto alla “vigilanza sull’attuazione da parte delle strutture locali della Protezione Civile dei servizi urgenti”?
- Ha il Comune provveduto alle “attività d’informazione alla popolazione sugli scenari di rischio, sulla pianificazione di protezione civile e sulle situazioni di pericolo determinate dai rischi naturali o derivanti dall’attività dell’uomo”?
- Ha il Comune provveduto “alla verifica e aggiornamento del piano di emergenza comunale”?
- Ha provveduto, sempre il Comune, a “verificare l’idoneità delle strutture operative di protezione civile per garantire, in autonomia, gli interventi di emergenza in occasione di eventi di rilevanza strettamente locale”?
- Ha provveduto ad “identificare sul territorio comunale tutti i possibili fattori d’innesco e suscettibilità degli incendi boschivi”?
- Ha provveduto a mappare la presenza degli insediamenti antropizzati all’interno di aree boscate che possono essere messi a rischio da eventuali incendi boschivi con conseguente necessità di soccorso a persone e cose”?
- Ha provveduto a “eliminare, ridurre e mitigare i fattori di innesco e suscettibilità attraverso un costante monitoraggio del territorio e con provvedimenti inibitori funzionali a tale scopo, garantendone la costante verifica di osservanza”?
- Ha provveduto a “pianificare ed eseguire interventi di sfalcio sulle proprietà pubbliche e … sulle pertinenze della rete viaria di competenza”?
- Ha provveduto a “verificare ed imporre l’ottemperanza agli obblighi imposti ai privati dalle vigenti disposizioni di legge e dai regolamenti comunali in ordine alle modalità di conduzione e manutenzione delle proprietà fondiarie”?
- E infine, sempre per quanto compete all’Ente comunale, ha esso provveduto ad “attuare un’intensa campagna di informazione alla popolazione in ordine al rischio connesso agli incendi boschivi e alle forme di protezione e auto protezione”?
E ancora: con imperdonabile ritardo, solo nel 2017 (con deliberazione di G.C. n 179 del 31/10/2017) fu approvata la procedura di affidamento per l’Adozione del Piano di Gestione per l’Assestamento Forestale (PGAF), requisito fondamentale utile al Comune per l’accesso ai bandi regionali e ai fondi europei. Tali finanziamenti sono finalizzati alla realizzazione, ripristino e adeguamento di opere a supporto dell’antincendio boschivo come, ad esempio, fasce tagliafuoco, viabilità forestale a principale uso antincendio boschivo, piste, punti di approvvigionamento idrico e reti di distribuzione, torrette di avvistamento, nonché aree di atterraggio per elicotteri.
A seguito dei bandi regionali relativi al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, in provincia di Latina risultano presentate istanze da più comuni. Ma, dalla pubblicazione dell’ultimo “Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi”, Terracina risulta assente!
Incomprensibile ed ingiustificabile negligenza considerato che, in base ai criteri di selezione del bando regionale per l’ottenimento dei finanziamenti relativi, viene attribuita particolare rilevanza alla classe di rischio della zona (rischio incendio alto-rischio incendio molto alto), e Terracina rientra appunto nella categoria “rischio incendio molto alto”.
Ulteriore conferma della palese inadeguatezza di un’intera classe politica incapace persino di accedere ai finanziamenti a fondo perduto utili alla salvaguardia del nostro patrimonio naturale.
Più inetti di così …