La … vocazione Turistica #3 – Ho sognato una strada … asfaltata
Continua la rubrica dedicata al “decoro urbano”
Parte 3 : Lo stato di totale abbandono delle strade
Questa non vuole essere la solita polemica annosa sulle … “buche”, piaga (o luogo comune) di tutte le amministrazioni comunali, ma una semplice riflessione su uno dei motivi principali per cui le strade e i marciapiedi del comune di Terracina versano tutte in uno stato di totale dissesto. Spesso in un paese “strano” come l’Italia è lecito l’atteggiamento da parte degli amministratori del … “mal comune, mezzo gaudio”, visto che la problematica affligge un po’ tutte le città, in virtù del fatto che alle domande di risoluzione del problema da parte dei cittadini, la risposta è sempre la solita: “non ci sono i soldi”. Ebbene la cronica penuria di fondi degli enti locali è nota a tutti, ma attenzione: per quale motivo accelerare un normale processo di deterioramento del manto d’asfalto con veri e propri atti vandalici, da parte di coloro i quali, nel momento in cui effettuano degli scavi per dei lavori, riescono a devastare in modo permanente le strade della nostra bella città ? E guarda caso costoro sono delle entità ben identificabili e ben note. Hanno nomi altisonanti come Enel, Acqualatina, Telecom, Italgas oltre ai soliti privati “furbetti” che si allacciano alle reti un po’ ovunque.
Noi vorremmo ricordare ai nostri amministratori che esiste un REGOLAMENTO PER SCAVI STRADALI E POSA DI CANALIZZAZIONI NEL SOTTOSUOLO, molto preciso e ben particolareggiato …
Il regolamento è molto chiaro sulle modalità di ripristino della pavimentazione stradale, la quale “(art 16) …. dovrà estendersi, oltre che alla zona propria dello scavo, anche alle zone laterali , in quella misura che l’Ufficio Tecnico Comunale giudicherà necessaria al perfetto riordinamento della pavimentazione stessa. I titolari delle autorizzazioni restano responsabili penalmente e civilmente degli avvallamenti e delle degradazioni che si verificheranno sullo scavo a causa dei lavori da essi eseguiti, sia dopo il ripristino della pavimentazione stradale, sia dopo la verifica di collaudo, per fatti sopravvenuti e vizi occulti, imputabili al riempimento dello scavo per i due anni successivi”.
Quindi, in un caso come questo, (lavori eseguiti novembre/dicembre 2016) come la mettiamo?
E’ da notare che l’art. 25 relativo agli accorgimenti e alla condotta dei lavori di apertura e ripristino degli scavi, atti a garantire l’esecuzione a perfetta regola d’arte recita: “Il taglio del manto bituminoso stradale e/o selciato dovrà essere effettuato in modo netto…..in modo che non vengano a determinarsi ne strappi ne riseghe di ogni genere“.
“…Il materiale proveniente dagli scavi dovrà essere tutto trasportato allo scarico, fatta eccezione dei soli materiali inerti riutilizzabili ( sabbia, pozzolana) a discarica autorizzata con bolli e formulari”.
Dovranno sempre subito essere trasportate allo scarico le terre esuberanti. Ove il titolare non provveda allo scarico, gli agenti Comunali potranno elevare contravvenzioni e nel giorno successivo, perdurando l’ingombro, potrà essere disposto il trasporto d’ufficio a spese del titolare dell’autorizzazione”.
….sì proprio come in questo caso :
Riempimento degli scavi
“Lo scavo dovrà essere riempito con misto calcareo stabilizzato con 1q. per mc di cemento precedentemente impastato betonabile … umidificati adeguatamente con mezzo meccanico, in modo da evitare assestamenti nel tempo.”
“Nell’ultimo strato del riempimento e comunque per uno spessore non inferiore a 40 cm, dovrà essere aggiunta una quantità di legante così da garantire la massima incomprimibilità sotto il transito veicolare; conseguentemente non dovranno manifestarsi nel tempo sul suolo stradale ne avvallamenti ne risalti”.
“Il riempimento dello scavo potrà essere eseguito subito dopo l’ultimazione dei lavori relativi ai sottoservizi, previa constatazione da parte della Direzione Lavori dell’Azienda, comunicata all’Ufficio Tecnico Comunale, della regolare esecuzione delle opere….”.
Questo è solo il riempimento perchè il regolamento disciplina anche il RIPRISTINO STRADALE quindi della pavimentazione (Art 25 3.2).
Per i lavori eseguiti sui marciapiedi, dovranno essere ripristinate ….le preesistenti pavimentazioni.
… esattamente come in questo altro caso :
la responsabilità per eventuali violazioni del Regolamento è ovviamente imputabile alla ditta esecutrice del lavoro art 26 “…la responsabilità civile e penale rimane a carico del titolare dell’autorizzazione per tutto il periodo relativo alla durata dei lavori e fino al collaudo di verifica con esito positivo da parte dell’Ufficio Tecnico. …..il collaudo di verifica con esito positivo da parte dell’UT non esime i titolari delle autorizzazioni dalle responsabilità conseguenti a fatti sopravvenuti o vizi occulti imputabili al riempimento e ripristino degli scavi”. Non serve un occhio esperto per rilevare che i lavori non sono eseguiti a regola d’arte, mentre il ruolo di vigilanza e controllo dei lavori art 31e 32 è demandato dal regolamento ai funzionari degli Uffici Tecnici ed al Comando dei VV.UU., i quali dovrebbero sempre e comunque garantire il rispetto delle leggi ma in questo caso la amministrazione comunale è sembrata un po’ distratta.
Eppure l’art. 8 è molto chiaro….. ” i lavori dovranno essere eseguiti a perfetta regola d’arte, con l’osservanza delle norme del presente Regolamento, nonché delle prescrizioni indicate nelle autorizzazioni e quelle eventuali che l’Ufficio Tecnico Comunale riterrà opportuno impartire per iscritto durante il corso dei lavori (verifica tecnica in corso d’opera da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale)“.
Inoltre è fondamentale l’Art 5 “deposito cauzionale” ” …nella misura di una somma forfettaria pari a 100,00 € per metro lineare di scavo, quale costo stimato dal Comune per il rifacimento totale delle opere di ripristino delle pavimentazioni aumentato delle spese tecniche e di tutte le altre spese occorrenti per l’esecuzione d’ufficio in danno di tali opere…..
” …Il deposito è costituito a garanzia della regolare esecuzione dei lavori e di possibili danni alle opere comunali, della eventuale esecuzione d’ufficio per la rimozione delle terre esuberanti e comunque ingombranti la sede stradale, nonché del pagamento delle tasse dovute e di eventuali penalità per trasgressione”.
Da tutto questo si evince che la penuria di fondi non deve essere il pretesto per il perseverare delle condizioni pietose delle nostre strade. Se è vero che chiunque esegua un lavoro che interessi il manto stradale, debba ripristinare le condizioni iniziali. basterebbe far rispettare il regolamento per avere tutte le strade di Terracina come nuove, visto che in fase di autorizzazione dei lavori, la ditta deve effettuare un deposito cauzionale a garanzia di un lavoro a regola d’arte.
Stay tuned.