Culto della personalità 2.0
I due rampolli della “politica” Terracinese sfoggiano le loro doti aiutati da strategie comunicative collaudate e ben pagate.
Mentre Bat-ommaso “immagina” una città più sicura… ”tenendo gli occhi puntati anche e soprattutto sugli appalti”, salvo poi far nome e cognome di chi vorrà al suo fianco nella gestione dei beni confiscati, senza per questo passare per una gara pubblica, Cap’ d’ chiod’ si concentra sulla costruzione della propria immagine disegnando un simbolo che sancisca la sua immortalità.
Tanto diversi quanto uguali, entrambi attenti alla cura di se.
Da un lato il tutore della sicurezza che, offuscato da un simbolo di partito, deve necessariamente far uscire se stesso parlando del SUO programma, del SUO progetto e della SUA immaginazione di zingarettiana memoria.
Dall’altro un noto calamaretto, che nel tempo ha visto allungarsi i propri tentacoletti e che, forte per essersi già costruito un’immagine statuaria nel tempo, ormai orfano di simboli aggregativi, sembra quasi dica che non è lui che vuole fare il sindaco ma è il popolo che lo acclama.
Entrambi divulgano idee di partecipazione, programmi condivisi ecc.. che per anni non solo non hanno mai concepito ma addirittura boicottato come nel caso di Decoro Urbano, per il quale Cap’ D’ Chiod’ si è assunto impegni solo di facciata e mai nella sostanza. Bat-ommaso dal canto suo non risulta mai neanche pervenuto, nonostante i ruoli di consigliere comunale e provinciale, ma si sa, la candidatura a sindaco può fare miracoli, e qui di miracoli ce ne vorrebbero davvero tanti…
Una cosa è certa, nonostante si presentino con parole nuove rimangono esempi vecchi di una politica stantia che non farà altro che cambiare l’anagrafica dei suoi attori lasciando tutto com’è nei secoli dei secoli.
Amen