Un’inaugurazione al giorno…
Ricordate il nostro articolo sul palazzo della Bonifica? Ebbene non ci crederete, ma la nostra amministrazione l’ha fatto di nuovo.
Con ogni sprezzo verso i progetti approvati, gli impegni presi ed i soldi incassati…. torna ad inaugurare, a pochi mesi di distanza dalla prima inaugurazione bluf, il Palazzo della Bonificazione Pontina con tanto di comunicato stampa ufficiale sul sito del Comune, ricevimento inaugurale nel cortile signorile, mostre e articoli di giornale. Insomma, sembra non manchi proprio nulla questa volta, finalmente un progetto arrivato in porto grazie all’impegno delle diverse istituzioni scese in campo.
Cerchiamo inutilmente gli orari di apertura, ma una domenica d’inizio novembre, passando di lá troviamo aperto e ne approfittiamo.
Purtroppo però, ad accoglierci non troviamo nulla di quel che ci aspettavamo.
Il cantiere è aperto, ma a differenza dei cantieri aperti alle visite culturali esistenti anche in altre parti d’Italia, qui non sembra ci sia traccia di percorsi in sicurezza e dipendenti della soprintendenza impegnati ad illustrare i lavori al pubblico.
Nessuna traccia della parte archeologica, dell’archivio storico, e della biblioteca di cui si parla nel progetto.
La mostra del Manifesto Azzurro è composta di stampe, non è minimamente curata e ci sono addirittura delle etichette di carta sulle cornici con il nome dell’artista.
Unico referente, custode e guida nel palazzo è il geometra Leone, RUP dei lavori di edilizia svolti dall’amministrazione nell’edificio storico, poi autoproclamatosi curatore, allestitore e detentore delle iniziative proposte, nonchè attrattore di giovani terracinesi a cui fa promesse sulla futura gestione del museo, che a quanto ci risulta non può mantenere.
Siamo sgomenti. Sui manifesti affissi sui muri della mostra svetta il logo della Regione Lazio, che ai più attenti ricordiamo essere l’ente finanziatore dell’intero progetto, e a cui ci rivolgiamo attraverso i portavoce del M5S, per chiedere spiegazioni. Per l’ennesima volta, il dipartimento regionale responsabile del progetto sembra non esser stato minimamente interpellato, immaginiamo sia lo stesso per le sopraintendenze archeologiche e archivistiche competenti, e ancora una volta ci rivolgiamo al nostro sindaco per capire alcune cose.
Com’è possibile che venga affidata ad un solo geometra, per quanto di buona volontà, la gestione di un complesso artistico di tale importanza?
Quando il Sindaco Procaccini affiderà al dipartimento ed al dirigente competente il compito di allestire la biblioteca e l’archivio storico?
Chi all’interno dell’amministrazione terracinese ha la competenza ed il ruolo per relazionarsi con le sopraintendenze e dare al progetto l’esecutività approvata ai vari livelli istituzionali?
In sintesi, quando potremo vantarci di essere stati in grado di portare avanti un progetto seguendo alla lettera l’iter stabilito per legge?
In attesa di essere tacciati di volere solo il male della nostra città, chiediamo a chi la nostra città la governa con questi risultati, di non mettere a repentaglio ancora una volta un progetto ben fatto che rischia ancora una volta di non dare alcun frutto.