E-io-non-pago-01Tutto è iniziato lo scorso 7 agosto, una conferenza dei sindaci e dei presidenti di Provincia della Provincia di latina convocata probabilmente in modo non legittimo. In questa occasione si è stabilito di adottare una istanza di aggiornamento tariffario proposta dal gestore idrico Acqualatina.

Tale proposta è stata approvata da 11 sindaci ovvero: De Monaco (Provincia di Latina), De Meo (Fondi), Mitrano (delegato di Ranucci, Gaeta), Di Giorgi (Latina), Carnevale (Monte San Biagio), Mancini (Norma), Tomei (Roccamassima), Lucci (Sabaudia), Maric (delegato di Scalingi Sperlonga), Vento (Spigno Saturnia), Marcuzzi (delegato di Procaccini, Terracina).

Ovviamente il tutto si è svolto totalmente in barba alla legge. Nessuno in quella occasione si è accorto che l’aumento proposto dal gestore idrico sfrutta la delibera 643/2013/R/ della AEEGSI interpolandone e snaturandone il significato. Infatti viene disposto che per tutti i contratti in essere, dunque non solo per i nuovi, ogni utente debba versare quello che hanno definito un “deposito cauzionale”.

Tale deposito cauzionale dovrebbe essere addebitato in due bollette, con voci generiche, come “addebiti/accrediti diversi”, mascherandone così la natura ed ingenerando confusione. Le bollette in questione, risultano così essere “ibride”, contengendo sia la quota relativa al consumo che tale voce di costo, che di fatto risulta “mascherata”. In particolare, tale deposito dovrebbe essere scisso in due rate di circa trenta euro ciascuna.

Tale voce di costo è del tutto illegittima, posto che si utilizza e si introduce surrettiziamente un nuovo balzello sulla cittadinanza, mascherandolo come garanzia per l’adempimento della morosità, che invece altro non è che uno strumento con cui carpire soldi alle utenze.

Si vuole, cioè, imporre una garanzia “postuma” all’adempimento che il consumatore sarebbe costretto a subire.

Tecnicamente, il deposito cauzionale non è deputato a coprire l’inadempimento della prestazione, ma a limitare gli eventuali danni verificati a seguito della chiusura di un contratto.
Non ha senso, infatti, per i contratti in corso, chiedere una prestazione che si sarebbe potuta chiedere al momento della stipula con il singolo utente. L’imposizione unilaterale non è ammissibile in un rapporto contrattuale paritetico.

Acqualatina, con I NOSTRI soldi, vuol pagare i PROPRI debiti. Ciò è ovviamente in Linea con la politica di Acqualatina, peccato che risulti in conflitto con la legge e con le norme poste a tutela dei consumatori.

COSA FARE

Leggere attentamente le bollette e pagare SOLO la parte relativa al consumo idrico, depurazione, impianto fognario, e non ad altre voci NON SPECIFICATE.

Calcolare il valore, come nell’esempio, e pagare con un bollettino semplice.

Se si è pagato già tale deposito per errore, scomputarlo dalle successive bollette.

Inviare una comunicazione ad acqualatina spiegando le ragioni dello scomputo. A tale scopo abbiamo già predisposto un modulo per tale comunicazione.

Contatti Acqualatina SPA:
Raccomandata a indirizzo: Acqualatina S.P.A, V.le Pier Luigi Nervi C.C. Latinafiori T10, 04100 Latina
PEC: ACQUALATINA@PEC.ACQUALATINA.IT
EMAIL: clienti@acqualatina.it
Fax: +39 199 50 50 58

Esempio modulo di comunicazione

Esempio bolletta sintesi

Esempio bolletta dettaglio