La sentenza "Cusani" finalmente porta alla luce il vero volto del Presidente della Provincia di Latina. Già noto per alcune prese di posizioni come, per esempio, la sua contrarietà allo scioglimento del comune di Fondi per infiltrazioni mafiose. Il collegio penale del tribunale di Latina presieduto dalla Dott.ssa Aielli, in primo grado di giudizio, condanna a due anni di reclusione ed alla interdizione dai pubblici uffici il Presidente della Provincia Armando Cusani, per abusi edilizi compiuti quando, ai tempi, era sindaco di Sperlonga.

Ritengo che davanti ad una sentenza del genere il Movimento 5 Stelle che della legalità ne fa un punto imprescindibile per la costruzione di una nuova società, non possa accettare che il condannato Cusani continui a fare per un solo giorno di più il Presidente della Provincia di Latina. Basta con i giochetti alla Formigoni!!! Propongo di dare vita all’iniziativa  "CUSANI DIMETTITI". Un sit-in permanente davanti al palazzo della Provincia fino alle dimissioni.

Tale azione dovrà coinvolgere non solo gli appartenenti o simpatizzanti del Movimento 5 Stelle ma tutta l’indignata società civile che, speriamo, almeno in questa occasione, venga fuori.

L'equivoco su cui spesso si gioca è questo:

"…si dice: "quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto". E no! Questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: "beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso". Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato, ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: "questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto". Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c'è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati".

Paolo Borsellino

Questa “grossa pulizia” da parte dei partiti non avviene e noi sappiamo bene perché. Facciamola noi. Tutti a Latina.